ii<5 Libro Secondo*. Patriarca, di cui così scrive Teodoro Lettore H» E. lib. i : Designavit Gennadius OEconomia ', qui mox atque OEconomus fa&us est, qu& in unaquct-que Ecclesia offcrebantur, ab ejus loci Clericis accipì dccrevit i ad id enim usque tempus cimila accipie~> bat Ecclesia magna. In Occidente l’Africa fu la prima ad adottar questa praticaEpiscopus matri-cis non usurpet quidquid fuerit donatum Ecclesiis, qua in Diocesi constituta sunt, dicesi in Ferrando nel Breviario Can. 38 , ex Conc. Hippomeg . Questa disciplina poi essendo divenuta generale , ma non per tutto alle stesse condizioni , nacque che altri rilasciarono ai Parrochi tutto, altri la quarta parte delle decime, altri la terza a se stes-; si riservarono ; perocché i Vescovi non vollero privare se stessi *n tutto dei proventi delle Diocesi , finché non ebbero fondi sufficienti per sostentare la Matrice e i Cherici della Cattedrale , Si può in questa parte vedere il Berardo. Intanto resta quin-i di confermato, che le nostre Chiese, le quali non ebbero in proprietà le Decime emortuali se non dopo il X secolo, non furono per lungo tratto Parrocchie in piena ragione, ed altresì resta confermato , che i Piovani non siansi privati del suo per avere i Collegj . 290) Come le Chiese del Vescovo si dicevano Cardine*, Cathedralcs , Matrices senza nominar il Santo a cui erano dedicate , così le altre Chiese per opposito si dicevano o chiamavano col pome aggiunto del Santo , e quindi pare che per ciò acquistassero il nome di Titoli, alcune delle qua-? li avendo maggior adesione alla Cattedrale, in Lue-fa dicevansi Sedala, cioè annesse o aderenti alla Se-