372 Libro Sbcondo. tro, Charitas benigna eft, non quarit qua sud sunt: in vista delle quali regole Apostoliche se vorranno tuttavia per titolo di maggioranza aver essi li più pingui stipendj , intendano almeno, che tutti sapranno, che a loro Confratelli essi non vogliono usar carità . 675 ) ^Debbono in secondo luogo gli Alunni di tutte le obblazioni e offerte partecipare Qualche cosa : ma in ciò debbono ricordarsi, che se si volesse o dovesse introdur 1’ uguaglianza, si vorrebbe e si dovrebbe introdur in tutti l’indigenza , locchè non è dello spirito della Chiesa. E’ necessario ove molti sono de gremio, che uno sia Capo e Moderatore di tutti, ed insieme è necessario , che egli abbia il sub Collegio , o perchè freni l’uso irregolare della potenza del Capo , o perchè sianvi persone determinate e obbligate ad assisterlo nella sua reggenza, cura d’anime, e Offizj sacri. Questi debbono per quanto fia. possibile a-x'ere la loro congrua, maxime qui in verbo labo-rat & dottrina. Tutti dunque.nè possono, nè devono egualmente partecipare di tutto : e non è oltre 1’ equità che il più sia di quelli, i quali costituiscono il Collegio delle Parrocchie quale era nella sua origine. 676 ) S’aggiunga in oltre, che la parte maggiore de’ Titoli beneficiali non dà nemmeno la congrua* e quelli, che in alcune Chiese sono veracemente pingui benefizj, appresso Dio ancora restano incaricati della porzion dei poveri , e della fabbrica se questa sia bisognosa. Il pingue benefizio non porge ragione sufficiente per alterar so- pra