Capo IV. 95 diacono Stretti, cioè Dalmatica più stretta di quella del Diacono. 240) Doi Spollette ovver Cannelle d' arzento da comunegar, che poi con altro argento entrarono a formar un Calice . I laici le usavano per sugger da un Calice ministeriale il vino per purificazione dopo essersi comunicati. 241) Vn Evangeliflario coverto d.’ arzento con figure. Di questo abbiamo parlato qui sopra al n. 230. Nel nostro Catastìco I, 380, sì dice all’anno 1531 , che pesa con tutto el libro marche diese e onze 4, cioè oncie 84. Egli è bislungo, legato in tavola, coperto di veluto rosso. In una facciata ha il Crocefisso in croce con 4 chiodi, ed intorno i cherubini simboli de’ 4 Evangelisti , che tutti hanno l’ali . Serviva per dar la pace, baciandosi quel Crocefisso. 242 ) Una ‘Pianeda de veluda fornida de tutto , con el suo punito recamado come la Crose. Solevano lavorar di ricamo, o alto rilievo lo spazio interno della Croce , tanto dinanzi» quanto di dietro , la qual Croce soleva arrivare quasi all’ ultimo della Pianeta stessa , ma terminando quasi in punta . Così esattamente rappresentava il Clavut della Laticlavia Romana , di cui la Croce teneva il luogo. Da questo monumento si vede, che ancora tra Preti eravi costume di portar X Amita sopra il Capo, come oggidì costumano Carmelitani , Domenicani &c. Se fosse stato usato come 1’ Amito odierno non poteva ricamarsi. 243) Un ‘Paramento de Baldachin d’oro, e altro de' Baldachin bianco broccado d’ oro : altro de Balda-chin biavo . S’osservi in prima usato eziandio il co-