i7o Libro Secondo. in S. Silvestro il Morati, così lo facesse ‘Piovano > cioè Prete di quella Plebe o Chiesa , senza che quindi possa inferirsi vera Parrocchialità o Chiesa Battesimale e Matrice. 364) Trovando poi il Coletti, che nel Dandolo lib. 8 , c. 13 j part. s 1, fin dall’ 810 si nomina Tle-banus S. Moysis certo Cristoforo, ciò, dice ed interpreta egli , essersi fatto per prolessi o anticipazione, usando cioè il Vocabolo a’tempi del Dandolo già introdotto. Ma io in tutti quei Cronisti che la stessa cosa narrano, ir.rontro la parola Tio-vcrno : e chi leggerà quel che abbiamo scritto di sopra e osservato circa la vocePlebanus, forse diversamente interpreterà le parole del Dandolo . Ma dal Sagomino consta , che ancora prima di quel tempo eranvi dei Tresbyteri plebani nella Venezia. 365) Poteva il Goletti con altri riflessi sostenere la sua opinione. Per esempio, che le Venete Chiese fossero tutte soccorsali e soggette alla Cattedrale , o come in Lucca dicevansi Sedales ; e che perciò quelli che da principio la reggevano siansi detti Vicarìi, e non veri Piovani, potrebbe confermarsi perchè ancora dopo aver acquistata la Parrocchialità , i Canonici di Castello avevano su esse delle pretensioni e pei battesimi e per seppellire i forastica . Nè tuttavia ciò potrebbe comprovare la sua sentenza. 366) Il dottissimo P. Bernardo dé Rubeis dimostra ad evidenza nel suo discorso diplomatico , PaS- 471 che Ficario, Rettore e ‘Piovano, erano meri Sinonimi presso i nostri antichi, e quindi dal Titolo di Piovano non può inferirsi nè Matriciato nè vera Parrocchialità. In fatti nel 1142 Domenico