Capo Vili. 225 vi sono Decreti e Censure, che tal cosa vietano, ordinando che tali limosine al Piovano o Procura* tore vengano consegnate. Nel decreto per S. Gia^ como di Rialto la ragione allegata dai Patriarca eli’ è , Quia cleemosynas sic datas in ditta. Ecclesia, non intcndimus esse datas intuita persona, sed ipsius Ecclesia , cujus onera suftinet ipse D. pi eh am s. S. T. VI , 44- t. Delle Votive in S. Marco , Vedi II, 954.
<S. Moltiplicazione delle Messe \
    447)	I Titolati negli antichi tempi dicèVano la Messa per quelli , i quali avevano loro lasciati i fondi benefiziali , e per i Parrocchiani, de’ quali
| col Piovano avevano là cura spirituale, come vedremo altrove. Era questo peso propriamente dell' Ebdomadario, e però nella propria settimana soltan-* to il Prete Capitolare a cosi celebrar era ordinariamente tenuto. Gli altri o dicevano la Messa so-
  lo	per comodo del popolo, o supplivano agli An-niversarj e Votive , che i fedeli facevano cele-, brare. Molti per ciò molti giorni non celebrava» no, nemmeno Piovani (II, 416.). Può quindi inferirsi, che il numero delle Messe allora non era eccedente, nè al sommo grande .
    448)	Crebbero poi le Mansionarie, le Votive, gli Anniversarj e altre Messe, che o i Fedeli facevano dire, o i Capitoli s’addossavano di celebra-? re, purché trovassero persone benigne che glidas-sero certa somma di danaro o per ristauri di fabbriche , o per altre loro Capitolari indigenze . Et
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