Capo III. 2 j pati dei Tiepolo e Querini. Di S. Lorenzo e S. Severo edificate dai Partiziaci si veda il Corn. XI, 42 . Questi sono gli esemp; di antico Gius-patronato Laico ed Ecclesiastico fra noi, che allegare si possono, nò so veramente che altri da me siano stati osservati. 119) Tuttavia quelli che scrissero vicino a nostri tempi, vedendo che l’elezioni dei Piovani si fanno da possessori degli stabili, inferiscono come naturai conseguenza, che i Convicini un tempo avessero generalmente il Giuspatronato delle respetti-ve loro Chiese. Ma ciò per niun modo sussiste . E oltreché concorrevano eziandio i plebei coi No- Ibilì anticamente nell’edificazioni delle Chiese , e però questi ancora avrebbero parte oggidì nell’elezioni per la medesima ragione j consta eziandio , che alla metà del Secolo XII Leonardo Cornaro de Capite Rivo alti concesse un fondo alla Chiesa Gradense per edificarvi S. Matteo . La sottopone Ieglì sì veramente a quel Patriarca , m^ per ciò che appartiene ai Rettori di lei e Clero, così dispone nello stromento di cessione presso il Corn, III, 177. in qua quoque ordimbitis presbyteros per tempora. & Tlebanum elezione Clericorum & peti- Icione vicinorum . Vediamo qui espressamele ciò che altrove apparirà, che Piovani e Titolati eleg-gevansi dal Clero col laudo del popolo j qè i Convicini godevano Giuspatronato. A suo luogo pure vedremo, che anticamente le Piovanie non Collegiate erano 'di Collazione Episcopale fra noi , e ? Rettori dell’ altre dal sua Clero venivano eletti , benché siisi ^cambiata poi questa disciplina mas-simamente nel Sec. XV. Laonde non puossì gene^ b 4 ral-