Capo IH. 45 si quis positus csset intus vel extra, qui tm dui-J cifluam hannoniam effundere potuisset. E forsa l’e-, ■; tà di Prudenzio è la Data più antica di Organi fi simili a quelli che oggidì si usano nelle Chiese, 159) Checché ne sia l’uso volgare non pene-; trò così agevolmente e per tempo nelle Chiese ■; d’Occidente. Perocché, come leggiamo nel Du Fresne, l’anno 757 Costantino Copronimo mandò un Organo a Pipino in Compiegne. L’altro Imp. di CPoli Michele-Curopalata soprannominato Ran-. àabe uno ne mandò a Carlo Magno con altri stro-» inenti ancora., Poscia fu condotto a Lodovico Pio «circa 1’ 815 presbyter quidam de Fenetia nomine1 \ XG cor gius, qui se Organum posse facere asserebat. : Di questo prete scrive Eginardo : Hic ejì Georgitis | Feneticus, qui de patria sua ad Imperatorem zienit, & in Aquensi Talatio Organum, quod gracc Hy-s draulica vocatur, mirifica arte composuit. Credesi j questo medesimo Organo descritto da Walfredo Strabone. Nè move scrupolo il vedere, che da’ Greci appellavasi Idraulico, e non Pneumatico, perchè Eginardo ciò scrisse per la similitudine , e per meglio farsi intendere . 160) E’ di nostra gloria osservare» che quel Feneticus e quel de patria" sua , mostrano benissimo , che il Prete Georgio era propriamente della cittì di Venezia. Fuvvi anticamente fra noi la nobil famiglia degli Insegneri, Ingegnali, o de In-generili , che non fu veramente mai Tribunizia; come scrivono gli Annalisti, ma venuti da Buran da mar in Majurbio ove edificarono S. Mauro, si traslatarono a Rialto, e furono talvolta degli annui Consigli, da’quali mancarono in certo Giovane