Capo IV. 93 237) Il più antico Inventario è in data 145$, ?o Luglio, ove tra 1’ altre cose si registrano : „ Un Tabernàcolo d’arzemo, dorado, grando per v portar el Corpus Domini alli infermi : ( e un Bos~ ,, solo d’arzento. per portar e tegnir el Corpus Do-3, mini entro . cc Da ciò vediamo come fosse uso allora chiamare l’augustissimo Sacramento , onde ancora fra noi è uso di dire La fejìa del Corpus Domini. Dicevano Tabernacolo ciò che da noi oggi si chiama Pisside, Reliquiario, Teca , Ostensorio ed eziandio Baldachino , trovandosi questo nome in tutti questi sensi. Se la Pisside era pic-ciola, la chiamavano Bossolo- Era questi della forma d’un Calice , con coperchio attaccato , che aprendosi pendeva verso l’infermo. App^r ciò dalla pittura nella Matricola vecchia della Scuola del SS.° in nostra Chiesa fatta del 1508. Nel Secolo poi XVI s’introdusse l’uso delle Pissidi della forma odierna, I. Tabernacolo di 'Niccolò Crasso . 238 ) ,, Nel 1763 , 11 Giugno , nella Sala ,, dell’ armi del C.X. in una nicchia eminente era „ riposto un Tabernacolo creduto di Ebano per „ la sua nerezzae trasandato da tutti . Non so per qual accidente , esaminato da taluno ,» più dappresso ,. si scoprì d’un ammirabile la-,, voro , tutto d’argento massiccio , con colon-,, ne ed altri ornamenti di bellissimo cristal di ,, monte con belle vene . Aperta la portella , „ vi si trovò dentro una Pisside assai capace a ,, forma di Calice col pigde d’argento , e la „ cop-