Libro Secondo, $. XIX. Emolumenti degli Ecciesiaflici. 200) Il Muratori nelle sue Dissertazioni ed al-tri molti uomini eruditi ci hanno fatto conoscere, come tanti fondi siano entrati nella Chiesa appena nato il Cristianesimo. Due fonti però ubertosissime io non mi ricordo di aver letto rapportateci da questi uomini dotti, che qui non sarà inutile mettere sotto gli occhi de’miei leggitori. 201 ) Osserva il Reinesio Cl. VI, 24, che gli Impp. Romani assegnavano pecuniam alimentariàtn in alimenta pauperum ingenuorum ingenuarumque .• Usavano dapprima gli antichi Romani dare a’poveri Cittadini frumentum publicum , ma dare danaro fu ritrovato da Nerva , e poi seguito da Adriano, da M. Antonino , da cui ancora furono istituite le Tuellce Fauftiniame , e da Alessandro Severo , il quale istessamente instituí VuelUs & Tueros Mammaanas & Mammaanos , come dice Lampridio, cap. 57. Or queste Imperiali munificenze infiammarono altri a lasciare dei fondi amplissimi per loro mantenimento, come si ha nella legge 117, Si quid reliftum , nei Digesti lib. 30, de legatis & fideicom. ove è detto : Si quid reli-Bum sit civitatibus, omne valet: sive in diflribu-tionem relinquatur , sive in opus , sive in alimen-r ta, vel in eruditionem puerorum, sive quid aliud. Ed ivi pure nella Legge 122 si dice potersi lasciar dei legati alle Città per ornamento e per onore , cioè ad munus edendum, venationemve, ludos , dii rui-