Capo VI. iQi la la Chiesa Castellana di S. Pietro da lai edificata Matri m . Il D. Tributi Memmo parimenti nel • suo Diploma dato l’anno 879 per S. Giorgio Mag-j giore, dice di S. Marco, Qua efl Capello, nnflra , i <& libera a servitine S. Matris Ecclesia. Nel 1154, concedendosi da Anastasio IV a S. Salvatore la fa-:l colta, che'ognuno possa farsi seppellire in qualunque Chiesa , v’ aggiugne la condizione, Salva ta-men juftitia Matricis Ecclesia, ciò sono le decime emortuali, che toccavano al Vescovo. Corn. XIV, 95. In Roma non si dice Matrici alle Battesimali. . 350) E questa condizione dal Pontefice apposta ci obbliga quivi ad esporre i dritti antichi delle jjostre Parrocchiali, che ho potuto raccorre da alcune tracce qua e là disperse, de’ quali però ni- ino riguarda quelle Chiese che diciamo Matrici )per rapporto alle loro Suddite o Filiali , dal che vie maggiormente questa assetta verità si conferma . 351) Avevano almeno alcune assegnati i Confini. Appar ciò dai dissidj del 1161 tra S. Salvatore e S. Bartolomeo per alcune case . Corn. XIV, 96. Tra S. Agostino e S. Paolo nel 1197. ibid. | XIV, 188. Tra S. Marco e S. Geminiano nell 331. ibid. Ili, 353: ed altri simili. Avremo poi altrove occasione di cercare donde possa essere nata la confusione delle Contrade, del che abbiamo fatto già cenno (I, 216.). Avevano il gius delle Decime e Obblazioni . Alessandro III così stabilisce nel 1167, Corn. XIV, 98, per le case aggiudicate alla Parrocchia di S. Salvatore : Statuentes, ut nullus sine veflro consensu Parochianis veflris in in« imitate positis pccnitentiam dare, aut eos intingere, Tom. III. L vel