C A P o X. 371 vani dell' aliquid , e non voler V eguaglianza del ri* parto con li Titolati, contro la consuetudine miver-| sale di tutte le Chiese . 6-ji ) A me pare irragionevole cercare egualità W di Patrimonio nelle espressióni d’un Breve , il qua-T le dà appunto il privilegio di ordinarsi senza Patrimonio . E sebbene non si vòglia negar tutta la ■i ragione al discorso di questo Piovano , giacché sogliono così frequentemente i Titolati inculcare agii Alunni l’assistenza alla loro Chiesa per essere ■'( quello il loro Patrimonio ; pure conviene usar so-ì Bbrietà in questa parte, ed esaminar senza passion • fin dove s’estenda l’obbligo del Breve. / t 674) In primo luogo dunque debbesi agli Alunni concedere il dritto della Messa. Che se la Chiesa non possa provedere 6, ovvero 8 di Messa , ma solamente 4, ovvero 5; , i Piovani devono essere cauti nel numero di quelli, che vogliono incardinare . Oltre a ciò io suggerirei massimam en-je a quei Titolati che hanno pingue benefizio , (he al caso di qualche più copiosa mansionaria, o più ampia limosina di Messa, volessero queste rifasciare ai poveri Alunni , i quali gravati per lo più di famiglia , non hanno altro sostentamento iornaliero che la Messa . Io non voglio qui dis-utare , .se possano o no in coscienza assorbire essi ure ingordamente le più pingui limosine di Mes-. Lo possino con Dio, e sia ancora questcf uno dt i loro Diritti. Ma egli è certo , che farebbero cosi un’opera di misericordia; e che sebbene potrebbero perseguire quel loro gius,'pure fia me-Mio ricordarsi quelli Apostolici sentimenti: Omnia mihì licent, sed non omnia expediunt > e quell’al- A a z tro ,