<132 Lìbrò Secondo. delli 3 Settembre senza alcuna intelligenza del Principe clandestinamente partì i e si mise in cammino per portarsi in Avignone al Pontefice , pieno di cruccio e iracondia. Per prevenire quei mali che un animo irato e inquieto avrebbe potuto accagionarvi j furono spediti Oratori al Papa ¿accaria Contarini, e Daniel Cornaro. Erano le principali commessioni , che procurassero la/traslazione del Foscari ad altro Vescovado, e la cassazione del Privilegio falsamente impetrato. 6oo¿ b) Dopo lunghi dibattimenti, alle replicate istanze del Pontefice e Cardinali , acconsentirono che la causa fosse rimessa al giudizio della Rota 3 sebbene di ciò non avessero avuto alcun ordine dal Doge e dal Senato . Come si ebbero in Venezia queste lettere degli Oratori, fu loro seriamente rescritto, che avevano errato acconsentendo che la causa fosse rimessa al giudizio della Rota 3 e fu loro di nuovo commesso , che procurassero la traslazione del Foscari, il quale oltre le ingiurie fatte al proprio Principe, non sarebbe più tollerato nel Veneto Vescovado senza sommi disturbi e confusioni. Fecero gli Oratori ogni sforzo, ma tutto riuscì vano per la inflessibilità del Pontefice, sicché tolta licenza ripatriarono. 601. b) Voleva costantemente il Papa, che la causa delle Decime venisse giudicata dalia Rota , come avevano acconsentito gli Oratori. Volò quindi il Foscari a Roma : ed il Senato per non mostrare che fuggisse la ragione, mandò a Tomaso Bo-nincontro e Napolione suoi Nunzj in Corte ampia commissione di comparire avanti la Rota , e rispondere al Foscari come fosse mestieri. 6oz, b)