C A i ò III. 57 à S. S. dall’ Ambasciatore Gio: Badoer, quel Pontefice ordina, che i Ribelli, Sicarj, e simil gente non si ricevano nelle Chiese e Monasteri, e si scaccino i già ricevuti. 184) Ebbe anche il Principe zelante attenzione , perchè si portasse il dovuto rispetto ai sacri luoghi, e principalmente alle Chiese. Appar ciò da molti Decreti , come 1546 , 16 Febbraro * 1547, 20 Luglio, ed altri che qui non occorre portar distesi * $. XVIII. Dell’ Officiatura. 1S 5 ) Dacché i Fedeli principiarono a Imitar con zelo gli Ecclesiastici nella Salmodìa e simili atti di Religione, l’Officiatura eziandio nelle nostre Chiese principiò a moltiplicarsi. Nel Sec. IX assai frequentata ella s incontra, e di Pietro Can-diano I4 il quale resse la Rep. mesi cinque nell* 887, scrive il Sagomino, pag. 55: Fuit vir bel-licosus & audax, sapiens & admodum largusì Ec-clesiam vero in tantum frequentans, ut nullo tempore divino carerei officio, cioè non solamente ce-lebravansi nelle nostre Chiese gli Qffizj diurni, ma notturni eziandio. Nel Sacerdotale sopraccitato così si legge pag. 7 : Ex Synodali admonitione: Omni notte ad notturnas horas surgite, Officium veflrum hons certis decantate. 186) Ma fia necessario più distesamente confermare questa ‘Verità. Che dal Clero si dicesse il Mattutino la notte, egli è fuori di controversia. L’an-