3 6 Libro Secondo. prio Cimitero j oltre le Monache e i Frati ; come nel 1242 gli Eremitani si edificarono Monaflerium, Ecclesiam & Cimiterium. Corn. IV, 253. Nel 13Ó6 in S. Salvatore , JLlevatum fuit cimiterium septem pedibus & iiltra. Cron. S. Salvat. pag. 79. Furono così detti dal greco vocabolo che significa dor-mire, riputando i Fedeli la propria morte un sonno , secondo le frasi della Scrittura . Furono poi tolti, o perchè ingombravano la Città ; come nel X4<?j quello de’SS. Filippo e Giacomo per fare strada pubblica: Corti. XII, 230: o perchè essendovi stati sepolti cadaveri infetti di pestilenza , non si volle più toccarli ; come espressamente attesta antico Cronista riportato eziandio dal Corner VI, 79, parlando della peste del 1347: delle cinque parti della Città ne morirono tre . Fu forza deputar piatte con homeni che andassero gridando per la terra ; Chi ha corpi morti in Casa ; e li buttavano nelle piatte , e li portavano a sepelir , e fu si gran numeroeh’ oltre li cimiteri, di Venezia facevano portar corpi a S. Marco Boccalame , e a S. Lmardo pur de Boccalama, e a S. Rasmo . Altro Cronista aggiugne, che pieni i Cimiterj della Città rendevano fetidissimo odore. E qui giova osservare, che non trovasi mai memoria che siasi riprodotta la peste fra noi per avere aperti tumuli o Cimiterj di appestati . Laonde sebbene sia prudentissima cautela il non toccarli , quest’ osservazione può tuttavia essere di qualche conforto in accidenti non preveduti.
  144)	E’usa riprova anche sensibile , che le Chiese nostre avessero cimiterj d’intorno , perchè in S. Cassiano, S. Toma e altre Chiese per nuo-?