Capo Vili. 215 suctudini ex forma paterna traiitionis insedit, tua quoque cura non negligat . Soleva quel Santissimo Pontefice tal fiata ben sette e nove volte al giorno ripetere il divino Sacrifizio ; e il Bona , il Chardon e simili Scrittori parlano già dei giorni poliliturgici y o nei quali più Mes-'.e celebravansi dal medesimo Sacerdote. Anzi ben chiaramente si vede,' che per questo notansi le Messe in Aurora , in Diè &c. peHiè più in quei giorni* se ne dicevano, nelle Chiese eziandio, nelle quali era-vi un solo Sacerdote celebrante , t 433) Ma poi moltiplicate le Chiese e i Ministri non' fu duopo più che lo stesso Sacerdote moltipllcasse le Messe vedendovisi in ciò manife-*ta deformità j il perchè la vecchia disciplina, che i in tutto fu tolta , non era da tutti osservata nè commendata. Fu tolta o perchè più non espressa dalla necessità e pietà e divozione nèi Ministri , anzi piuttosto dall’ interesse , o perchè vi si vedesse grande deformità nel presumere di ripeter più fiate al giorno un Sagrifizio, che anche una sola fiata celebrato debbe ingerire spavento . Benché non approvata più generalmente quella costumanza , nella mezzana età però, ed eziandio più bassa, ninno ardiva di condannarla espressamente , e però la vediamo usitata oltre il secolo decimo sesto. 434) Circa il 1330 vedremo in S. Cassiano certo Prete Ermolao di pessimi costumi , scomunicato , ingiusto detentore del denaro altrui , e che con mormorazione del popolo rivelava le confessioni, tuttavia continuo non cessae celebrare semel & bis, secundum quod sibi placet. Non è egli O 4 cri-