158 Libro Secón do. E quando Anastasio Bibliotecario in Papa Marcel- lo scrive , che egli istituì dei Titoli o Diaconie Tropter baptismum & pcenitcntiam eorum qui ex pagani; ad fidem cbriftianam con uertebantur, & pro-pter sepulturas M.trtyrum, vuol egli dire soltanto, che ivi istruivansi i battezzane!! e si addestravano in certe opere penitenziali e di mortificazione , onde prepararli al battesimo solenne nella Pasqua. In fatti i Catecumeni non ancora battezzati non potevano ricever quella Penitenza, che conosciamo Sacramento ; e se nei Titoli a penitenza preparatorie si accettavano, il battesimo eziandio ivi dare non potevasi nè dovevasi, se non ad succurrendum» 345) Cresciuto il popolo Cristiano, anche nella medesima città furono introdotti più Battisteri , ma nelle sole Chiese principali, dette per ci ò Ba~ ptismales, onde distinguerle dalle altre , le quali sebbene fossero Parrocchiali, non avevano però Bat-tisterlo . Il Van Espen cita a questo proposito i Canti. 54, 55, Caus. 16, q. 1, del primo de’quali affermano i Romani Correttori, che in niun Concilio di Toledo si ritrova: anzi, che Burcardo e Ivone lo citano come del Concilio Aquisgranense. Ma nemmeno in questi si ritrova per osservazione^ del Berardo I, pag. aio. Ma a qualunque Concilio appartengano quei' Canoni , egli riflette che rappresentano benissimo la disciplina della Chiesa Gallicana , in cui nei Secoli 7, 8, e 9 appunto trattavasi di tali materie , come può vedersi ancora nel du Cange alla Voce Ecclesia Baptismales ; Osserva egli in oltre , che le parole di Graziano si trovano nel Capitolare di Dagoberto dell’anno 650. Comunque ciò sia , si vede che le Battesimali