Capo X. 29? 538) Sebbene fosse cosa meno conveniente, che Frati e Monache intervenissero a portare le tor-cè, rtulladinteno nel 1497, 23 Febbraro, il Patriarca Tomaso Donato concesse prò bac vice tantum ai Sacerdoti medesimi di portar le torce i^ei funerali di Filippo Tron. Scomparin. 539) Al numero 535 abbiamo rapportato, che il Patriarca eccettuò i Gestiati dal suo decreto per la consuetudine della Città fin allora osservata Avendo poi i GeSuati stessi al principio del Seco- lo XVII ricusato di prestare più quell’ ofììzio » nel 1617, 17 Agosto, con licenza del Patriarca Francesco Vendramino il Clero medesimo propose , Quod impoflerum erigatur Fraternitas Clericorum in Ordi-nibus Satris ad mmerum 6o, qui id muneris exple-re debeant . Fu dunque eretta in S. Bortolameo , e confermata dal Prelato nel 1618, 6 Luglio, che l’assoggettò al Collegio del Clero, che per consultar sopra queìsto affare erasi radunato in S. Pater-niano. Volle il Patriarca che in S. Bortolameo fosse eretta , e le condizioni erano che dovessero essere 60, o almeno 40, e niuno entrarvi potesse il quale non fosse almeno Suddiacono. S. T. t. FI. 540) Nel 1510 i Piovani di S. Barnaba e di S. Gervasio avendo permesso ai Frati di S, Bastiano di portare le torce, il Patriarca Antonio Contari-ni li dichiarò incorsi nella pena di Ducati 10, che poi loro rimise . Non fu tanto connivente il Patriarca Giovanni Tiepolo o almeno il suo Vicario. Conciossiachè nel 1619 P. Virgilio Bargamin Piotano di S. Geremia nel funerale di Andrea Venier non chiamò l’anzidetta Confraternita di S. Bortolameo , laonde fu citato. Allegò egli , che il de- T 3 fon-