CApó TV. 79 Ducal Basilica. In fatti quelle espressioni, in car-ñis laxationc, come pure In Dominica de casco, le quali si leggono nel Comer XI, 338, niente altro sono, se non grecismi di parole per indicar pratiche altresì di fatto. Nel Cod. del Piovego troviamo in uno stromènto del 1231, p. m. 589: In carnis levantine : e in altro del 1249 i *Aà cam-priviunt .... in diño camprivio, che sono locuzióni sinònime, ma di maniera più latina per indicare il Carnisprivium, cioè La settimana grassa, al terminar dei baccanali. 219) Per ciò che appartiene al Hito di S. Marco , consta che egli è essenzialmente il Gregoriano , sebbene misto dì alcuni usi, che il tempo introdusse, e che per l’indulto di Pio V, 9 Luglio 1570, ancora si conservano. Per le molte e diverse consuetudini nascendo talvolta delle dispute, il Primicerio Matteo Venier nel 1308ordinò, che P. Dondio Piovano di S. Luca e Canonico di S. Marco lo purgasse dalle corruttele e consuetudini superflue. Ciò che in oltre appartiene al rito usurpato in quella Basilica, può vedersi distesa-mente nel Corner X, 2C5. Egli è dunque ancora quel Rito T Aquilejese in sostanza , perchè cotesti due Riti non differivano essenzialmente. Anzi potremmo dire, che in S. Marco ciò che eravi di particolare nell’Aquilejese, più si conservi. 220) Nel Codice Diplomatico Bergomafe del Lupi, pag. 6 , Bortolameo Peregrino Scrittore del Secolo XVI, testifica, che la Basilica Bergomen-se di S.Alessandro utebatux Officio peculiari secun-dum morem Tatriarchatus ^Aquilejensis, cui etiatn sabjefia eji, quod poftea dimissum est ab anniscir- citer