84 Libro Secondo. 1732. S. Pietro Orseolo. Le feste di Palazzo sono ancora registrate nello Statuto stampato nel 1606, da cui si può conoscere quali finallora fossero praticate. Ritorniamo al Calendario. *27) Nel 1628 il Patriarca Gio: Tiepolo essendo emanato certo decreto dalla Congregazione «lei Riti, mandò a detta Congregazione alcuni quesiti. Le risposte furono tali > che valeva egli abolire l’Apparizion di S. Marco» la Venerazion del corpo di S. Rocco perchè non canonizzato de more . Non voleva che più si celebrassero le Feste dei SS. Titolari con Ofììzio IX leBionum. Eppure nel Sinodo di Bartolomeo Querini si stabilisce : T^atalitia SanUorum , vocabulis quorum. Ecclesia nojlre civitatis & diceceiis nominantur, solemniter ciim novem lettionibus celebrentur : maxime cumhoc inandatum a nobis moda non sumat exordium , sed jamdudum a predecessore nojlro 'Apoflelica dicatur auttoritate firmatum. Const. & Privil. pag. 16. Se questo Bartolomeo Querini è il primo , ebbe antecessore Tomaso Franco nel 1260, e se fu il secondo, ebbe Simon Mauro nel 1291, e però così correvano le cose nel Sec. XIII. A tali emergenti novità occorse il Senato con decreto 19 De-cembre, ordinando, Che il Patriarca faccia ¡lampare subito il Calendario senza alterazione 0 innovazione alcuna , ma secondo l' use antico e inveterato. MS. Svaj. n. 20. Vedi sotto n. 261. 228) Ancora nel 1652, il Patriarca Gianfran-cesco Morosini fece stampare il Calendario fuori di Stato per l’anno 1653- seguente, con alterazio-, ni notabilissime, ma senza città e Stampatore, ave-