Capo X. 355 Reciproca4 per cui le Parrocchie della Città contribuivano la metà dei proventi alle Parrocchie foranee se mai alcun loro parrocchiano moriva in Venezia . Su questo piano di cose nel 1762 il Parroco delle Gambarare pretendeva la metà dei funerali di un suo parrqcchìano morto in S. Gregorio . Ma il C. X. a dì 20 Agosto con suo decreto altrove citato comandòche le Parrocchie di Venezia non possano nè pretender, nè praticar il Reciproco di tali proventi colle Foranee : ma abbia ciascuna quanto conseguisce per funerale > 0 altro che occorre nel suo distretto. i<>. Dissidj dei Laici per le Decime. 1 «S40) Quanto più gli Ecclesiastici eccitavano turbe per riscuoter le Decime funebri, tanto più Ì esacerbati I Laici erano ritrosi a pagarle. Lo mostrano quelle cose, che abbiamo scritto circa i Vescovi , che si dicono interfetti per la troppa austerità in esiger le Decime. Lo mostrano altresì .0 le cose scritte dal Corner XIV, III, seqq. Anco-‘ ra quando a questa controversia erasi dato qualche sistema, i Laici erano talvolta cotanto restii in pagar le Decime ,/che i Vescovi devennero all’ estrema, nè punto lodevole risoluzione di far negare i Sacramenti a’ debitori delle Decime. 641) Senza ripeter qui 1’ acerbe maniere del j Foscari (n. 615.)} e il famoso caso avvenuto in jS. Tomà (n. 498.), basti il Decreto fatto li 31 iMarzo, 1536, dal Pa:a Girolamo Querini , che lsoito pena di Due. 5 niun Tarroco permetta , che pw amministrata l’Eucaristia alicui , qui debito^ Z 2 es~