Capo III. c>o visionem sìngulorurn cìviurn, alimenta infirma ata-tis, puta senionbus , pueris puellisque &c. ed altre leggi ivi citate. 202) Quasi tutta l’Italia era piena di fanciulli e fanciulle alimentate a pubbliche spese, e i fondi appellati Arca avevano i loro amministratori chiamati Villici, Attores, Quaflores, Trocuratores, Trafeffi ■ Quindi una vecchia iscrizione appresso l'Oliverio nei Marmi di Pesaro pag. 117. L. Didius Marinus Trac. alimentorumperTranspadum, Istriani & Liburniam, il quale forse era Procuratore eziandio degli alimenti per la Venezia. 203 ) Eravi un altro costume presso i Gentili Romani. Lasciavano pinguissimi fondi, perchè del ritratto si celebrassero giuochi e si dasero pasti , Epula, al popolo. Bastimi allegar una nobile Iscrizione, n. 43, presso lo stesso : C. Titio C.F.Cam. ■ Valentino ¿Edili O. Ilvir qui teflamento colonis Co- ■ loniajul. Felic. Tisaur. de eie s Centena millia num dedi t ita ut per sirtg. annos ex Sextertiorum CCCC. usuris populo epulum die natali Titi Maximi filii ejus divideretur f & ex SexteriorHm DC. usuris quinto quoque anno munus gladiatorium ederetur , Tlebs Urbana. Costui dunque lasciò un million dì Scjlerzi, cioè 250000 lire di nostra moneta . Altri ancora moltissimi fecero simili legati. 204) Io penso dunque, che convertite le Città al Cristianesimo, questi fondi i quali in qualche maniera erano alla religione dedicati , siano passati nella Chiesa . In tal guisa si provedeva al bisogno de’ poveri e de’ ministri sacri , e la Rep. Romana non aveva alcun nuovo dispendio , non intervenendo qui se non un giro de’ Capitali. S’ ag~. E j giun-