Si Librò Secondo. che formano oggidì il corpo della Città * o so-novi poste vicine d’intorno, entrassero tutte a formare la Diocesi del primo Vescovo di Venezia . E’ vero, come fu da noi commemorato (II, 371.), che il Vescovo Domenico Talonico edificando S. Agostino , nel suo testamento ordinò, che quella Chiesa fosse perpetuamente in subjectione suorum Episcoporum succe ssor um ; dalle quali parole potrebbe forse taluno inferire , che l’Isola ov’ è quel* la Chiesa ad altra giurisdizione potesse appartenere prima dell’ edificazione di essa. Ma qual migliore e più probabile interpretazione dare si possa a quelle parole , 1’ abbiamo scritto nel luogo citato. 810) Avevano già i Venetici nel tempo , in cui il Vescovato tra essi fu istituito , alcun dominio sopra altri luoghi, non solamente in mare, ma eziandio alquanto fra terra , che appellasi il Dogado, e anticamente nomavasi e riputavasi Venezia, di cui già abbiamo detto (I, 17.)- Q.uel tratto solevasi indicare da^nostri Maggiori con quella formula a Grada usque ad Caput aggeris, ovvero lAgilis, come suoi parlare il Sagomino ; il qual uso praticavasi ancora in più bassi tempi . Cosi i Pioveghi nel loro Codice attestano di dover esaminare le possessioni detinentium aquas, terras, cannedos, seti palude a Gradu usque ai Caput aggeris. 811) Ciò fece , che diversamente in diversi tempi la Diocesi del nostro Vescovo venisse appellata . Da prima fu chiamato Episcopus Olivolèn-s[sj> Perchè, come fu per noi scritto, dapprima risiedeva in Morso ov’era S. Teodoro , oggi S. Mar-