c a/ po xi. 341 se osservato da alcuni eziandio dopo* la mezzana età . 1116) Sappiano, che il d. Lorenzo Giustiniani predicava : del quale altresì dicono alcuni, che egli predicava in latino nella Chiesa, e poi nei. Chiostri del suo palazzo episcopale u*ava il vol-gar dialetto ; Eziandio il Sacerdotale Veneto p#b-Hicato nel 4>ec. XVI avverte i "Preti parrocchiali dell’ obbligo di predicare . Leggiamo nelle vecchie Costituzioni di S. Leone raccolte nel 1513* "Pie-banus ex consuet^int nojlra Ecclesia concionem ha-heat 0id populum diebus potitsimtim Pàschatis <3r 'Nativi^atis Domini, ' & alia si expedire videbi- .tur. E vi si assegna artctie l’ora V dicendbf* Miss* * majores in fcffis ctmtentur immedmte pofl concionem: si concio non habebitur, horx unius spatio poflTer-tiam D. Marci • Consta , che* la Predica anticamente tenevasi per unì parte della Messa, quando predjcavasi in qyella . 1117) Mf la caliginosa ignoranza della mezzala età,, e i mali costumi, che regnavano nel Clero , e pei ancora lè occupazioni notariali , e le Religiose famiglie de’ Francescani e Domenicani nate in quella età -, chè fruttuosamente quest’ offici0 adempivano j furono la causa, che. daiìtìiir-rochi si trascurasse la predicazióne, Dio poi sa con. quanta Colpa. Egli è fuori di controversia , che sé i Parrochi della neutra Città avessero doluto predicare, non si sar«bl^-o veduti -uormni tanto ignoranti e inetti promossi all’offizio pastorale , perchè non vi sarebbero concorsi. Ma come abbiamo altrove osservato, vi supplivano per alios , ed erano questi o Religiosi Predicatori e Catechi- Y 3 sti ,