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*di giorno, ma di notte eziandio, ad manza degli Ecclesiastici, per pompa e accompagnamento. Erano le cose così avanzate , e i tempi cftsì* pericolosi , che «queste assemblee dava o gelosia al Pub- 1 blico pei disordini che nascer potevano, massima-mente quando nei concorsi vi fossero stati contrarj partiti . Però fino dal 1360, 11 Mafco , dal M. C. furono vietate le congregazioni laiche prò associando aliquem plebanum vel Cle^icum ad intrandum in tenutam alicujus benefici), vel alia occasione pertinente ad ipsum beneficitm, qua sit de pluribus tribù ( personit laicis. Dalle quali espressioni si vede, che queste adunanze facevansi ancora per l’eìezio-e possessi eziandio de’Titolati. Il Decreto Ieg-gesi disteso nel Corner XIV, <?4, e tembra, che fosse commesso agli Avvogadori d’invigilare sulla di lui osservanza, trovandosi nel loro antico Capitolare : Tlebani in introiti* pkbium non bxbcant se-cum plures laicos tribus ^ Fol. 126.
1	1105) Al possesso de Piovani per consuetudine e decreto del *C. X. debbe intervenire il Cancel-lier Patriarcale. Quindi abbiamo veduto nel 1630,
7	Novem. in S. Giovanni Crisostomo annullato 1’ atto di posseilo di P. Giammaria Spadon a quella pieve , percnc preso senza l’intervento di quel Cancelliere. Scompar.
   uo<S) Il timor di essere riprovati nell’esame per l’ignoranza faceva, che alcuni differivano buona pezxa a prender il possesso di quelle Pievi, alle quali erano stati eletti. Per ciò il Patriarca Giovanni Trivisano sotto il dì 15 Luglio 1577, con Mandato espresso^feceloro intendere, Che gli eletti Piovani, vinta la loro negligenza, fra giorni 20
                                                  spe-