V Capo XI. 17 iato nel tempio di S. Eufemia per far noto ad ssi il Decreto di Pelagio, il quale permetteva la raslazione della Sede e del Patriarcatò, in quell* ( sola . Ma sebbene alcuni vogliano, che Elia sia-fi ravveduto del suo Scisma, pure insegna il de ¡f^ubeis medesimo, pag. 216, che egli non ebbe ai comunione colla Chiesa Romana : e crede, il inodo, che dicesi da lui tenuto in Grado, esse-, e quello nel quale si deliberà di pregar 1’ Imp. [di Costantinopoli, perchè obbligasse 1’ Esarco Sma-agdo a non volerlo molestare nella causa dei tre Capitoli. Come può esser dunque, che Pelagio a lui permettesse di trasferir in Grado il Patriarcato ? 714) Dopo Massenzio resse la Chiesa d’Aqui-jVeja Andrea, dal quale, se crediamo alla Crona-$lca Aquilejese, adjudicata ejì plcbs Gradensis Ec-