74 Ljb.ro Secondo; dum làtinam vero Olibolensis. I% Greci hanno la consonante , e meglio dicono quelli che vogliono grecamenté appellarsi quell’isola Tagos Oligos, cioè Caftclctto, onde sarebbe Oligolensis. 7y6) Sebbene in questa parte sia giusto e necessario seguire quanto il Dandolo c’insegna, pure io credo che in esso siano state ommesse alcune circostanze , che furono poi da altri Scrittori osservate, le quali noi qui produrremo per rendere % più piena e dicifratà la narrazione di lui , onde servano come di comentario a quella. 797 ) E in primo luogo io penso doversi interpretare il Dmlolo secondo il Sagomino, il quale a pag. 17.ne fa autore il Doge Maurizio Galbajo così scrivendo di lui : Qui dum sapienter & hono-rifìce Vcncticorum causam in omnibus traclaret , un-decimo sui ducatus anno apud Olivolensem insulartt Apoflolica aufforitate novum Episcopum fore decre-vit. Il Doge dunque , uomo prudentissimo, deli« berò in prima di avere un Vescovo proprio : ricorse al Pontefice , e si convenne e della Sede e del titolo, e come risulta dal Dandolo , eziandio delle Isole che dovevano formare la nuova Diocesi, perchè ^ertamente non era permesso liberamente al capriccio di tutti il sottrarsi dal proprio e primiero Pastore . Ottenuta dunque la facoltà dal Pontefice , il Doge secondo la disciplina dei tempi ordinò j che la Nazione devenisse a eleggere il nuo-véM^escovo. In fatti un vecchio Cronista , la di cui opera arriva al 1378, sicché sembra che in quel tempo scrivesse , dice in termini formali , Maurizio Challuno Doge supplicò a Tapa Adriana 1 per m Vescovo in Venezia, t che del 773 fu crea" to