è A p o XI. z7i dar troppo 1’ asserirlo. Vedi espresso ordine del P.‘ Girardo n. 1047. 1039) Nel secolo XVI seguente fuvvi altra disciplina . Non bastava avere stabili nella contrada, ma bisognava ancora esserne parrocchiano , e ivi ricevere i Sacramenti. Ciò probabilmente avveniva , perchè tra noi,. come in altri paesi ancora , alcune contrade venivano definite o finibus o per-stnis, cioè da limiti assegnati, o da persone assegnate, o che^per loro volontà cercavano di essere rette da quel Parroco. Quindi nel ifii, 28 Gennaro , in S. Leonardo quando Sedici concorsero a quella pieve, furono esclusi dal votare i NN. HH. Valier e Suriano, perchè il Parroco di S. Er-magora attestò, che erano suoi Parrocchiani, sebbene avessero prodotto un attestato dei X Savj di certa loro Condizione, che avevano in S. Leonardo. Similmente nel 1530, in S. Ubaldo, quattro Elettori furono cacciati, perchè il giovano di S. Agostino attestava essere suoi parrocchiani , quantunque avessero stabili in S. Ubaldo. Ma tre anni dopo, cioè nel 1533, in S. Geremia volevan-si escludere dal votare i Sig.1 Donini : allegarono essi, che possedevano stabili in quella Contrada , benché gli affittassero. Volevasi dunque in un colla parrocchialità , almeno il possesso, se non l’abitazione attuale delle proprie case. 1040) Usavasi ancora anticamente mandar un Procuratore a dar il voto. Disordine assai grave, perchè o non si eseguiva la volontà del principale, o contro gli ordini Pontifizj egli prestava l’assenso fuori del luogo dovuto. L’ultimo caso fu nel 1539, 2 Luglio, in S. Eustachio, ne più si vide