4© Libro Secondo. n Venezia . Era allora P.* di Aquileja Popone : il Corner pensa egli pure che il Prelato Gradense passasse inV^nezià circa il 101S. Corn. Ili, 6. Ma il Coletti nella Dissert. de Vicariis mostra , che ciò non sarebbe potuto avvenire se non circa il lOl6. pflg. XI* 754) Nel 1069 il P.1 di Grado Domenico Marengo investe delle plebe di S. Silvestro Vital Morario , e gli concede ancora le stanze a condizione però j che secundum qrnd noftri antecessores habue-runt, ita & nos in supradiBis basilicis & solariis sursum atque deorsum receptionem & honorem babe-re debeamus. Bisogna dunque dire, che veramente quei Patriarchi fin 4al principio del Sec. XI di frequente- soggiornassero in Venezia . 755) Gregorio VII scrive nel 1074 Duci & pop'ulo Venetia, e leggesi la lettera nel Baronio e nell’ Ughelli. Egli in essa così parla del Pa.a Domenico Cerbono: ÌS{os equidem meminimus Domi-nurn Marengo Tatriarcham beata memoria anteces-sorcmhujus, propter nimiam egeflatem locum dese-rere voluisse , & hic quidem pari necessitate dicit se circumventum esse * Nè il Marengo dunque, nè il Cerbono avevano stabilmente mutata sede fino al 107^, sebbene frequenti fossero nella Metropoli. Allo stesso modo Pietro Badoario Pa.a-concedendo nel 1092 unam petiam de terra al Monastero di S. Cipriano , gli impone obbligo di pagare ogni anno una libbra d1 olio nella festa di S. Ermagora a se, vel ad ejus missum , si tunc temporis in Rivoalto fuisset. Nemmeno dunque nei 1092 stabilmente i Pa.' di Grado in Venezia soggiornavano. 7j6) Nel 1250 sembra che già in Venezia sta-