Capo XI. 145 m°, era di collazione Episcopale , onde qui si dice costituito, auchritate D. Episcopi. E nell’antico Statuto di Mazorbo appartenente al sec. XIV, MS. Svaj. alla pag. 53 t. evvi il titolo: Danari qual debano haver li piovani. Poi nel corpo del decreto si dice: Prevede di S. Bortdamio, Piovan de S. Angolo, "prevede de S. Stini donde appar, che ancora nelle Contrade era costume appellar i Curati d’anime indifferentemente Tiovani, o Treti. Ma quest’ appellazione ci conduce a mano necessariamente a cercare chi da noi venisse appellato Prete Parrocchiale- • "i _ ' a. Chi fi dicessero Presbyteri Parochiales. ìoii) Finché dunque vUbanus dicevasi generalmente e di chi era incardinato nelle nostre Chiese , e di chi le reggeva > potea essere equivoco quello vocabolo. Ma posciachèfu introdotta la costumanza di appellare 'parrochi i Curati d’ anime j si tolse egli questo equivoco ? Io ciò non credo , almeno per jnrecchi anni : e finché tutti i Sacerdoti, i qua» componevano i nostri Capitoli, ebbero ingerenza nell’amministrazione dei Sacramenti , ed erano Curati nati essi pure dell’ anime, il Vocabolo di' Trete , o Sacerdoti Tarrocchialc, significava egualmente come avanti il Vlebant, cioè tanto il Rettore , quanto Ogni altro "Prete di Chiesa , anzi fu egli comune ai Cherici Minoristi. ’ Ed io sono ben persuaso, che molti i quali si trovano soscritti o nominati nei Documenti, ‘Presbjter, fossero in verità Piovani. Ques|a cómuniondi appellazione s’inferisce perchè anticamente il Coman- Q. 3' dador \