57° Libro Secondo. quasi interpretando quel vocabolo, jas scilìcet no-ftri palat'ii . n 57) Checche ne sia dell’origine del nome , dall’essersi dette l itoli le Chiese Cristiane, il nome ebbero di Titolati tutti coloro, i quali sotto un Capo moderatore in quelle venivano incardinati , dividendo con esso gli offizj e la sollecitudine o cura dell’anime. Questo nome, che io mi sappia , non trovasi prima del Secolo XIII, vedendoci usato fin dal 1203 .Ego 7{ieolaus Gir ardo presby-ter Ecclesia S. Moysi titulatus . Coletti pag. 72. Similmente nel 1300, Andrea Dona nel suo Testamento C Raccol. Scompariti ) così pronuzia : Lo piovati di S. Maria Formosa & prevedi quatro che e atituladi in la gesia. Il Baccari pure nel 1335 nel suo : Rcligiosus titulatus nel non titulatus Vcnetiis vel alibi : e altrove abbiamo veduto come largamente al tempo di lui questo nome si usurpasse per qualunque avente offizio in una Chiesa . Il Sacerdotale Veneto, Ed. 1555, rapportandoci le antiche Costituzioni dice : J^ullus Ecclesiam ad quam intitulatus cfl dimittat, & ad aliam quafìùs gratia se conferai. Eranvi allora degli Alunni e altri de gremio non titolati; e però il Sacerdotale di questi deb-be intendersi, sebbene usi largamente quel vocabolo. iij8) Io sono evidentemente inclinato a credere , essersi introdotto questo vocabolo soprattutto dacché nel n 84 Marco Nicola nostro Vescovo Castellano in communi privilegio permise agli incardinati nelle Chiese, che riscuotessero essi per se la propria Decima , senza riceverla immediatamente dalle mani del Prelato . Nello stesso tempo dunque vediamo concesse le Decime, le Chiese fatte Par-