C À f a XI 7 Paolino con temeraria arditezza, e senza esempio radunò, in Aquileja nel 557 un Sinodo provinciale ad dijudicandam generalem Synodum, come si lamentò Pelagio. 694) I nostri Cronisti e 1’Ughelli attribuiscono a Elia Patriarca la traslazione della Sede da Aquileja in Grado', Ma la verità si è, che circa il 485, per ie minacce di Teodorico, Marcellia-no Vescovo di Aquileja passò in Grado per propria sicurezza > non essendosi per anco quella citr tà sufficientemente rimessa dalle rovine recateli da Attila. Successero a lui Paolo, o Paolino, Probino , Elia e Severo. Tutti questi seguitarono lo Scisma, che Macedonio eletto nel 539 aveva in-? tradotto. Le difficoltà poi, le quali s’incontrano nell’ asserire, che Elia ragunasse un Sinodo per trasportar la Sede in Grado ; e che Pelagio ciò approvasse , possono leggersi nel de R.ubeis pug. 235 , seqq. Nel 607 Giovanni fu eletto in Aquileja esso pure Scismatico . Allora avvenne , che in Grado i Cattolici elessero in loro Patriarca Can-didiano, come insegna pure Giovanni Diacono nella Vita di S. Gregorio. IV, 38. 69 Volevano cioè gli Scismatici un Metropolita della loro fazione, e a questi favoriva Gisul-fo Duca del Friuli ; volevano altresì gli Ortodossi un Prelato della loro comunione , e a questi favoriva 1’ Esarco Smaragdo . Quindi nacque la doppia elezione; in Aquileja fu creato Giovanni Scismatico, e in Grado Candidiano Cattolico. Continuò lo Scisma in Aquileja sotto Marciano a Fortunato , Felice > Giovanni II, Giovanni III, e Pietro i il quale eletto nel ¿98, finalmente abiurò A4 lo