122 zione , e lusinga . Infatti in quest1 occasione medesima cinque Villaggi della stessa Contea di Poglica, che non presero parte alla rivolta furono rispettati , e servirono di rifuggio a non pochi abitanti delle località insorte . Alla notizia di questi avvenimenti accorso da Zara con tutta la celerità possibile il Generale in capo Marmont, diede tosto 1’ ordine il più rigoroso della cessazione del sacchg-gio, ed accordò la libertà ai fuggiti abitanti di poter con tutta sicurezza far ritorno alle loro abitazioni . Al delitto deve succedere il castigo, la libertà accordata al soldato ed al Panduro aveva colpito indistintamente ognuno , e non pochi anche innocenti, il prelorlato Generale in Capo doveva, e volle far punire i più colpevoli. Il giorno i3 Giugno dal suo Quartier Generale di Gatta pubblicò un manifesto, col quale condannava alla pena di morte colla fucilazione ovunque fossero rinvenuti il Conte grande di Poglica, setteConti de’Villaggi, il Voivoda, il Cancelliere, il Vicario foraneo, ed altri quattro individui indicft*_jome i principali promotori della rivolta, ordinò la confiscazione di tutti i loro beni, ed inoltre fece demolire le abitazioni del Conte grande Covich di Gatta, del Conte Marco Sizich di Ostarica, del Voivoda Veronsich, del Conte Giovanovich di Postrana, e del Cancelliere Marassovich . Nel giorno poi 17 Giugno dal suo Quartier Generale di Spalato fece render a pubblica notizia.