6i ni ed alle regole , che avevano fino allora dirette le azioni della popolazione, poteva divenire se non pericoloso meno utile, sistemò gli affari pubblici della Provincia in guisa , che posta ella sotto una nuova dominazione si credesse governata come sotto il governo, che aveva cessato di esistere. Qualunque fossero i difetti dell’ amministrazione precedente , questi erano consacrati dal tempo, erano in vigore da un tempo remotissimo , nè per tali erano considerati, non conveniva quindi alla succeduta dominazione un improvvisa totale alterazione, che per quanto fosse stata appoggiata a sani prin-cipii, avrebbe di un tratto sconvolto 1’ ordine al quale da generazione in generazione si era abituata la popolazione . Nella capitale di Zara organizzò un Governo composto di più consiglieri , al quale riunì 1’ Appello generale, le Finanze, la Ilagioneteria, la direzione di Polizia , tutti i poteri, che sotto il sistema veneto erano concentrati nel solo Proveditor Generale. La differenza quindi dal vecchio al nuovo sistema non consisteva , che nel maggior numero di persone chiamate a decidere negli affari degli amministrati, e per quanto la concentrazione de’ poteri sembrar possa un incoveniente ne’ governi moderati, ella conveniva al tempo, e all’ indole della popolazione, la di cui civilizazione non era ancora tanto avanzata, onde poterla accostumare alla disunione de* poteri, che readont? soggetta la po-