I7I estende ìa pianura di Czettin intersecata da colline , valli, vallicelle di fertilissimo terreno, e di veduta aggradevolissima. Fatto esplorare il bosco a dritta ed a sinistra della strada da alquanti pedoni che mi avevano raggiunto dalle vicine cam-pagnie, nello sbuccare dal medesimo scorsi i Turchi sparsi in varii punti, occupati nel dividere le spoglie e caricarle sopra carri e cavalli. Conobbi che non avevano conoscenza alcuna del nostro arrivo , ordinai di attaccarli. Il primo drappello dei Turchi forte di circa 200 uomini, dopo di aver fatto una scarica, che ci cagionò la perdila di tre uomini uccisi, e sette feriti si diede a precipitosa fuga , e da loro spaventati gli altri, e dall’ improvvisa nostra comparsa, abbandonando armi, spoglie , e vestiti sollecitarono alcuni di salvarsi sotto la protezione dell’ artiglieria del Forte, che aveva aperto il suo fuòco, gli altri ripassarono entro i loro confini, fino dove sono stati inseguiti colla perdita, che soffersero nell’ insecuzione di trenta uomini uccisi. Il risultato di quest’ azic ne fu, che vennero salvati dal saccheggio , e dai l’incendio i due villaggi di Xervnicza e Goico vacz, e che ad eccezione del Forte di Czettin occupato dai Turchi venne dalla loro presenza liberato tutto il suo terrirorio. Il giorno appresso , arrivato personalmente il General Comandante predetto seco conducendo /| a 5 mila uomini, venne bloccato il Forte dalla parte del territorio Cioa-