»7 chi quasi incerto dell’evento ammutolito li fissa senz’e« sprimere parola. I due Generali si abbracciano alla vista della moltitudine, che li riguarda, e più che colle parole, coll’ interno movimento de’ loro cuòri si dimostrano 1’ uno la grandezza del periglio', l’altro la sua fortuna . I Russi ed i Montenegrini non molestati nella loro ritirata si ripiegarono per mare e per terra sulla Fortezza di Castel Nuovo posta all’ imbecco* tura del Canale di Cattaro, sbalorditi di aver fatto un movimento sì retrogrado senza opporre resistenza. Lascio ad altri la descrizione minuta dell’assedio di Ragusa, il racconto de’patimenti inseparabili da questo stato, comune a tutte le Fortezze, che da quando esistono furono in si gran numero difese, prese o liberate, un fatto però singolare nelle guerre fra Nozioni civilízate, come quello dello spoglio, e della distruzione, e 1’ abbandono del suo assedio originato dall’ indisciplina, e dal timor panico può servire d’ istruzione a quelli, che chiamati dal dovere , e dall’ onore di difendere colle armi alla mano legittimi diritti, devono essere circospetti nell’ associarsi a gente armata, ignara della scienza e disciplina mililare, chè può abbandonarsi ad< ogni eccesso . malgrado alle sue regole ed alla volontà de’ Comandanti, II Generale Molitor non aveva forze sufficienti per inseguire il nemico, ed attaccarlo nella posizione di Castelnuovo, dov’ era appoggiato ad un Fot*