46 del popolo, chi un partito proponendo, chi un altro si determinò onde essere più libero di commettere eccessi a disarmare il pressidio composto di due compagnie di fanti italiani che non opposero alcuna resistenza. Successo il disarmo della guarnigione passò il popolo ad impadronirsi di quelle armi che i soldati ritornati da Venezia avevano portato in patria , e che si 'attrovavano depositate in un magazzino esistente nella parte superiore della Chiesa Cattedrale Scortosi armato di tutto punto, ed in balia di se stesso , piuttosto che commettere altre uccisioni, si abbandonò allo spoglio, e sacheggio delle case de’ nobili, de’ quali odiava il nome , e bramava le sostanze. Fra le altre venne intieramente sacheg-giata la casa de’ nobili Garagnin . Ella era richis-sima. Due nulla e più uomini che presero parte al sacheggio, chi più chi meno , in mobili e supel-letili d’ ogni sorta , in generi, in monete d’ oro e di argento, gioje ed argenteria ognuno trovò di che provedersi, ed il danno venne valutato circa a5o milla fiorini. Due soli vecchi si attrovavano in casa il sig. Andrea , e la sig. Catterina £io e madre degli tuttor viventi signori fratelli Garagnin. Fuvvi qualche mal intenzionato che li minacciò nella vita, sopraggiunto però Giovanni Gargurevich detto Terzia con alcuni de’ suoi seguaci ben intenzionati ebbe la fortuna di salvare le loro vite, e non poco valse in seguito a sedare il tumulto »