170 che risiedeva ili Carlstadt, la notizia di quest improvvisa aggressione , mi fece tosto chiamare, e mi diede 1’ ordine di portarmi immediatamente con 5oo Ussari sulla faccia del luogo a riconoscere l’accaduto. Il Reggimento di Ussari, di cui faceva parte in qualità di Capo Squadrone, era un Reggimento nuovo formato in Carlstadt, gli uomini erano montati ed equipaggiati, ma non avevano però ancora le armi, che si attendevano dal-l’Italia. Ogni mia rimostranza sopra lo stato nel quale erano i soldati si rese inutile, dovetti ubbidire , e per non trovarmi colle mani vuote al contatto di circa tre mila fieri e bene armati ottomani , svegliato il Maire di Carlstadt Rarone Spo-rer, ebbe la compiacenza di montare a cavallo, e preceduti da due banditori comunali , che invita-Aano gli abitanti di fornirci qualunque sorta di armi, che aver potevano , mi riuscì di armare i soldati con coltelli, sciabole , fucili, schioppi di caccia , pistole alla meglio che far si poteva in simile combinazione. La mattina dei 3 Maggio feci alto alla sinistra del castello di lilokoch , dove vi era eretta una batteria di due cannoni. La linea dell’ antico confine tra 1’ Austria 6 la Turchia innanzi la pace di Sistov passava sotto questo castello , e d’innanzi al medesimo si estende un bosco di alto fusto di mezz’ ora di cammino , per mezzo al quale passa la strada rotabile, che da Klokoch conduce a Czettin , e di là dal bosco si