tatto fino al giorno d’ oggi, malgrado a tante vicende alle quali andò soggetto . Poco dedito alle lettere, ai scritti, alle istruzioni che non aveva appreso dalle proprie tradizioni la sua contentezza si limilo a case possibilmente isolate, all’ agricoltura, alla pastorizia trattate con quella semplicità con cui le trattarono i più antichi suoi progenitori. Nello stato di difesa la brama di conservare questa semplicità indipendente da quanto poteva vedere ed osservare fra altri popoli eccitava il suo corraggio , e quella d impadronirsi di località più fertili ed addattate , in confronto di quelle che stimava opportuno di abbandonare, lo rendeva« animoso ed audace nelf attacco . All’ arrivo de’ Croati in Dalmazia fumavano ancora le ceneri della desolala Salona, da un’ estremità all’ altra della Provincia col ferro e col fuoco gli Avari (a) avevano distrutte le sue Città, i monumenti del loro splendore, gli stabilimenti dell’ arti, e dell’industria, cd il selvaggio e crudele Avaro seduto sulle sommità de’ colli esultava cantando i fatti di sua barbarie , ed ilare fabbricava le sue Capanne su splendide rovine. Il popolo Croato do- (a) Sapiamo dalla Storia, clic gli Avari- erana nemici delle Città, e le distruggevano, perché preferivano I' instabìl dimora e le capanne a qualunque comodità. Non è egli vero che 1’ uomo sulla terra ha soddisfatto in lutto il proprio capriccio , o la propria passione ?