>94 console e Provveditore Generale , una fra le prime e lucrose cariche di Stato , la governava. Nei tre anni del suo reggime, egli faceva pompa grandissima non solo di ricca sontuosità, ma ben’ anche di sovrana rappresentanza. Aveva una numerosa Corte, militare di sua personale guardia, foi'-za marittima a sua disposizione , vestito da Duca Sovrano unico per forma e colore da capo a piedi , infine tuttociò , che abbagliare poteva la nazionale illusione, spezialmente dei Morlacchi, dai quali era veneralo quasi un Nume presentandosi ginocchio al suo cospetto , e le più volte indirizzandogli le parole di Re. Egli accoppiava tutt’ i poteri Giudiziarii, Politici, Economici e Militari sotto la dipendenza del Veneto Senato, e de’ Superiori Magistrati della Dominante. I Rappresentanti Veneti li riunivano nei rispettivi Distretti e Contee, sotto la dipendenza del Provveditor Generale, e modellavano la loro piccola Corte sulla sua Corte principale. I Nobili della Provincia avevano dei privilegi, e formavano una corporazione, i Cittadini dei diritti espressamente accordati per bilanciare la preponderanza dei primi. Queste due corporazioni erano ordinariamente in opposizione fra di loro, ed i Rappresentanti consolidavano la loro Autorità coll’intervento decisivo , che prendevano nelle loro gare e contrasti. Le popolazioni montane erano contente di essere armate , e della libertà dei Monti, le marittime si pascevano del-