48 detto bellissimo, persone di tutta influenza presso , il popolo, era ritornata a qualche ordine e tranquillità, fece egli ritorno alla sua residenza con i nobili che lo avevano accompagnato , e con qualche centinaio di castellani armati, che lo scortarono . Al suo arrivo d’innanzi alla città , e di tanta gente armata vennero chiuse le sue porte , e temendo disordini quelli eh’ entro si attrovavano , non permisero l’ingesso che al conte suddetto ed ai cittadini che lo accompagnavano. Malcontenti i castellani della poca fiducia che in loro veniva riposta , spiegarono altamente il loro rancore, e dopo alcune ore di colloquio tra i capi della città ed i principali fra castellani, venne loro accordato di entrare, vietato soltanto l’ingresso ai mor-lacchi che all’ annunzio dei rapiti tesori calati e-rano dai monti. Quella mattina passò tranquilla , dopo il mezzogiorno però, che il popolaccio rinforzata aveva -la sua alteriggia col vino , cominciò egli a ricercare ad alto voce, che fossero messi a morte i tre prigionieri sopra mentovati. Verso le ■cinque ore pomeridiane fra grida di gioja e di applausi furono tutti tre uno dopo l’altro decapitati da un inesperto sicario sulla pubblica piazza , sopra una pietra grande rotlonda , che in occasione di tumulti popolari eh’ ebbero luogo in antichi tempi , aveva servito di luogo a simili esecuzioni . Queste replicate scene di orrore, e la tema di maggiori disastri eccitarono il compio di lutti