86 dominavano il corso rii questo Fiume, che nello spazio navigabile tra 1’ imboccatura e la sorgente si estende , ed in Gravosa era ancorata la Flotta composta di varie navi da guerra. Il Generale Francese diresse il movimento dei pochi territoriali Dalmati, e della Truppa, facendoli marciare l’un dietro I’ altro per modo di far vedere fra quelle vallate e colline maggior numero di armati, e sbuc-eando dalla posizione di Carina dello Stato Ottomano giunto in vicinanza de’ Montenegrini li fece attaccare con tale ardire e fermezza, che presi da! timore senza quasi opporre resistenza si diedero a precipitosa fuga verso la vallata di Breno, Rimasti scoperti i Russi, abbandonando i viveri , le munizioni, le Artiglierie sollecitarono di raggiungere le loro imbarcazioni in Gravosa, invano cercando i Francesi un contrasto , che vieppiù da loro si allontanava , Era il giorno 6 Luglio 1806, che teneva in angustie l’oppressa Città fra la salvezza e la morte, nè vi è pennello, parola, o penna, che possa descrivere una giornata di tanta ansia, di tanto timore, e speranza . All’ apparir dei liberatori nella Città liberata, non si può ben esprimere il cangiamento istantaneo di quelli, che da morte quasi sicura ritornano a vita, gli affetti, i modi della loro ri-conoscenza . La folla si accalca all’ ingresso de’ vincitori , chi piange di allegrezza, chi li soffoca di carezze,