233 IX< BARLEZIO, lo pseudo-franco, il « COMMENTARIO I) 99 con i beg Jussuf e Caradgeà, di cui non si ritrova nessun cenno nelle altre fonti, sono descritte sempre seguendo il sacerdote di Scutari1. Con tutto ciò questo lavoro non è esclusivamente un compendio composto sulla traccia del Barlezio. Esso di frequente è in disaccordo con la Storia di Scanderbeg qualche volta a suo vantaggio, altre volte a suo detrimento. Per quello che concerne i suoi contributi, lo Pseudo-Franco ci dà notizie più pregevoli che non il Barlezio, circa le vicende accadute alla vigilia della visita a Roma, intorno ai risultati poco felici di essa e non meno intorno agli avvenimenti immediatamente seguenti2. Vi sono invece casi, nei quali a presentarci le cose in modo diverso dal Nostro, non ci guadagna affatto. Bastino qui due esempi. Al dire dello Pseudo-Franco, Murad II distrusse Sfetigrado e tentò, subito dopo, la presa di Croia. Il medesimo sultano non avrebbe condotto se non una sola spedizione in Albania3. Un errore ancor più grave commette l’accennato autore allorché ci presenta Hamsa dell’esercito di Isa pascià, mandato contro il Castriota nel 1457, quale un sandgeak qualunque, senza dirci che si tratta del nipote dell’Eroe, di cui quindi ignora il tradimento 4. Si ritenga però che l’autore adopera anche altre notizie. Alcune tra queste riguardano la famiglia Angela. E’ interessante rilevare la speciale attenzione che ad essa presta in tutto questo libro. Ivi si parla dell’origine dai patrizi romani e dagli imperatori bizantini5, a cui abbiamo già accennato6. Vi si dànno particolari intorni ai rapporti di parentela tra Andrea Angelo, padre di Paolo e di Pietro, e Giorgio Brankovié7. L’autore ingrandisce una piccola vittoria dello stesso Andrea su Hamsa, il ricordato nipote di Scanderbeg, avvenuta sotto le 1 Pseudo-Franco, cap. 26; Barlezio, ibid., XI, 133—133 v. 2 Pseudo-Franco, cap. 36. 3 Ibid., cap. 12—13. 1 Ibid., cap. 19. 6 Pseudo-Franco, cap. 3 e 11. * V. sopra, pp. 193-194. 7 Pseudo-Franco, cap. 5. t