128 FRANCESCO PAIX 262 l’ammirato modello degli storici del Rinascimento, non si è potuto limitare a così poco. Infatti il vivace racconto e la rettorica forma del Padovano gli garbavano più della laconica esposizione e della lingua arcaicizzante dell’ex-proconsule di Numidia. Chiunque legge attentamente presso il Nostro la descrizione del duello di Paolo Manesi con il Turco Karagus 1, può osservare che essa è influenzata dal racconto fatto da Livio dei combattimenti di questo genere sostenuti da T. Manlio Torquato e M. Valerio Corvo, ciascuno contro un Gallo2. Il discorso che Murad II avrebbe rivolto ai suoi consiglieri prima di partire contro Scan-derbeg, contiene persino alcune frasi che si possono ritrovare, eccetto qualche modifica, nell’allocuzione alle legioni attribuita nel modello 3 a P. C. Scipione prima della sconfitta del Ticino 4. Parlando dell’assedio di Sfetigrado, stretto da Murad, il Barlezio tolse, parimenti, proposizioni intere da Ab urbe condita, precisamente dai capitoli concernenti l’assedio di Cartagine Nova per opera di Scipione l’Africano, la resistenza di Nola e Casilino di fronte ad Annibaie5. Quanto alla descrizione del viaggio di Scanderbeg da Ragusa fino alla costa pugliese, essa è una copia della navigazione dello stesso Scipione, da Lilibeo in Africa6. Poi accennando all’incontro Scanderbeg-Piccinino, lo Scutarino trascrive in parte la scena similare del convegno Scipione-Annibaie 7. Il racconto della battaglia di Orsara (corr. Troia) è un plagio su quella di Zama8, mentre la narrazione della vittoria dell’Albanese contro i beg Balaban e Jakub non è se non una letterale trascrizione, beninteso tranne piccole modifiche e cambiamenti di nomi, della disfatta di Asdrubale al Metauro 9. 1 Bariezio, Hist., IV, 42 v. — 43. 2 Livio, VII, 10 e 26. 8 Si veda l'elenco dei numerosi plagi di Marino dall'opera di Livio nell’Appendice. 4 Appendice, pp. 279-280. 5 Ibid., pp. 280-281. 8 Ibid., pp. 287-290. 7 Ibid., pp. 291. 8 Ibid., pp. 291-297. * Ibid., pp. 281-287.