157 EDIZIONI, TRADUZIONI, RIMANEGGIAMENTI 23 Barlecio. .. in fol., 2 ff. non num. e 245 ff. num. 1. Abbiamo già fatto menzione della traduzione polacca del Bazylik2. L,a versione francese, come anche abbiamo accennato, fu pubblicata da Jacques de Lavardin a Parigi, presso Guillaume Chaudière nel 1576. Essa porta il titolo: Histoire de Georges Castriot, surnommé Scan-derbeg, roy d’Albanie, contenant ses illustres faicts d’armes et me-morables victoires à l’anconire des Turcs, pour La foy de Iesus Christ, in 40, 486 ff. Vi troviamo un ritratto, assai brutto, del l’Eroe, « tire du Musée du Sr. André Theuet, Cosmographe du Roy, apporté de Bouthole [= Budua], ville dAlbanie ». Il La-vardin diede una traduzione molto libera, completata con altre fonti e anche con osservazioni personali. Il gentiluomo francese indica fra le sue fonti « La vie de Scanderbeg, dont l’autheur est incertain », che non è altro se non il trattato « Fatti illustri del Sig. Giorgio Scanderbegh d’incerto autore» della raccolta del Sansovino. Questo lavoro 3, come vedremo più innanzi, è tutt'uno con il « Commentario de le cose de’ Turchi et del S. Georgio Scanderbeg » 4, di cui, del resto, già esisteva una traduzione francese, 1 La traduzione, dedicata al re Sebastiano I, venne stampata coll’approvazione dell’inquisizione. In questa versione la Vita del Castriota è preceduta (£. 1—7) da una breve compilazione « que trata da origem dos Turcos. . . » e della loro storia (fino a Soliman II), fatta dal D’An-drade secondo » todos os escriptores antigos et modernos », i quali se ne sono occupati ; il traduttore l’ha composta » para milhor entendimento da historia de Marino Barlecio » (f. 2 n. num., f. num.) Una copia di questa rarissima pubblicazione si trova nel British Museum, G. 6424 ; un’altra nella Bodleiana di Oxford, CC. 4 Art. Il D’Andrade scrisse anche una biografia di Vasco de Gama e un’altra, del re Giovanni III di Portogallo; cf. Barbosa, Bibl. Lusit., II, 103—104. 2 V. la pag. 84. 3 II Lavardin se ne servì pochissimo, soltanto verso la fine della sua traduzione. V. per es. un passo di questo libro, dove si dice che Lecca Ducagin chiede che vengano assaliti i Turchi ritiratisi nella Tirana,, dopo la morte di Balaban pascià (Lavardin, ed. del 1621, 1. XIII, cap. 2, p. 449; Commentario, ed. del 1539, cap. 37, f. 42). * Falsamente attribuito al Giovio, in ultimo anche dall’ATKiNSON, La Liltérature géogr., 517; Idem, Supplément, 19, n°. 72 A.); in verità si tratta d’una confusione col Commentario de le cose de Turchi dello