IÒI DIVISIONE E RIASSUNTO DELK OPERE 27 epirskoga Gjorja Kastriota Skenderbega1. Lo stesso si può dire dell’opera romantica del Paganel: Histoire de Scanderbeg ou Turks et Chrétiens au XV-e siècle, Parigi, 1855, tradotta anche in parecchie lingue straniere. Da tutto ciò risulta che la Storia di Scanderbeg ebbe una larga fortuna. Questo vivo interessamento del pubblico europeo nel corso dei secoli per il libro del sacerdote di Scutari si spiega, secondo il nostro giudizio, oltre che per l’argomento a quei tempi di grande attualità — in quanto concerneva un capitolo glorioso delle lotte incessanti tra i Cristiani e i Turchi — anche per lo stile vivace e attraente del nostro umanista. Riguardo al carattere di attualità della Storia di Scanderbeg non sarà, certo, inutile citare alcuni esempi: 1’ Heid, il ricordato editore nel 1537 di quest'opera, dice, che ripubblicandola, intende offrire ammaestramenti contro gli Ottomani, i quali, come ha sentito, vorrebbero invadere il Regno delle due Sicilie2. Il Lavardin, nella prefazione della sua edizione del 1576, rivolgendosi alla nobiltà francese, mette in rilievo il brillante esempio della carriera di Giorgio Castriota, difensore della Fede, opponendolo al triste spettacolo della guerra civile e religiosa, che insanguinava allora la Francia. Il menzionato Pontanus von Brei-tenberg nella prefazione (del 1609) desidera che il suo trattato sia letto non solo dai militari, ma anche dalla gioventù delle scuole, perchè ne apprendano entrambi gh insegnamenti opportuni, in un momento in cui gh attacchi dei Turchi nell ’Ungheria e nei paesi vicini allTmpero, assegnano alle imprese dell’Eroe albanese un particolare sapore di attualità. 4. Divisione e riassunto delle opere I primi due scritti dell’Umanista sono divisi, secondo l’uso dell’epoca, in « libri », che tuttavia non hanno sempre come limiti 1 Riguardo a questo libro: Jovan GrCió, in Glasnik di Novi-Sad, I, 3 (1930), 73—-79. Il libro del Popovié fu ripubblicato (nel 1880) nella raccolta Narodna Biblioteka di Br. JOVANOViC. V'è una copia nel British Museum, 012265 e- 5/T37- 2 Barlezio, Historia, ed. di Strasburgo, p. 1 non num.