IOO FRANCESCO PALI, 234 mura di Drivasto, durante la guerra con la Serenissima 1. Quanto all’arcivescovo Paolo Angelo, ce ne fa un ritratto ancor più. elogiástico e più particolareggiato di quello del Barlezio. Anzi, egli afferma che il prelato fu parente di Scanderbeg2. Ci fa sapere inoltre che Mohamed II l’odiava a tal punto per aver determinato il Castriota a rompere la pace, da fissare una taglia sulla sua testa 3. Poi, secondo lo Pseudo-Franco, Pio II l’avrebbe nominato cardinale, con l’intento di consegnargli il cappello in occasione della sua andata a Durazzo, con una flotta crociata 4. Alla morte di Scanderbeg, Paolo rimase tutore del figlio di lui e prese provvedimenti per assicurare il buon andamento del paese 5. A suo fratello, Pietro, si attribuisce una notevole parte nei preliminari della pace tra Venezia e i Turchi, nel 14796, parte di cui non fa cenno nessun’altra fonte. Da tutto ciò risulta che l’autore, di cui si sta qui parlando, sebbene non sia il Franco, tesoriere di Scanderbeg, deve essere tuttavia un personaggio in strette relazioni con gli Angeli, dai quali certo d . riva va le informazioni suddette riguardanti la loro casa. Infatti il posto particolare che occupano gli Angeli in questa biografia di Scanderbeg, indusse il Luccari, al principio del sec. XVII, ad ascriverla a un membro della ricordata famiglia, cioè a un « Angiolo di Drivasto », senza però precisare di chi proprio si tratti7. Il Fallmerayer 8, in seguito, ha emesso l’errata teoria, secondo la quale l’indicato autore ragusano avrebbe adoperato certe memorie dell’arcivescovo Paolo Angelo pervenutegli in manoscritto^ In realtà l’«Angiolo di Drivasto », citato dal I,uccari una sola 1 Ibid., cap. 11. 3 Pseudo-Franco, cap. 29. 3 Ibid. 4 Ibid., cap. 30. 5 Ibid., cap. 39—40; cf. LjubiC, List., X, 404. 9 Ibid., cap. 41. 7 Copioso ristr., Ili, 91. Il Lue cari si servi di questa biografia sotto la forma del Commentario, e rispettivamente dei Fatti della raccolta del Sansovino, a cui rinvia all’inizio del suo libro. 8 IX, 11; cf. pure L'Hopf, Griechl., II, 122.