M "FRANCESCO PAI.I, I48 d’un lavoro scritto di lunga lena, forse anche con grandi intermezzi. Tali contradizioni infatti non si possono spiegare se non in questo modo. E’ probabile che il lavoro sia stato pubblicato già nel 1508 o forse durante il 1509, ad ogni modo al più tardi nel 1510, allorché Giovanni Musachi scrisse la sua « Memoria ». Scanderbeg era sposato con una cugina di questo Musachi, il quale dopo l’occupazione deU’Albania da parte dei Turchi, si era rifugiato nella Puglia. Ivi compose nel 1510 il suddetto trattato per i suoi figli. A quella data egli conosceva senza dubbio la Storia del Castriota. Difatti, è già stato rilevato che intorno alla biografia dell’Eroe fra l’esule Capo albanese e il Barlezio ci sono qualche volta delle similitudini palesi, come per es. : la descrizione della sua fuga dal servizio turco e l’anno 1466, quale data sbagliata della sua morte. Si pose la questione se il Musachi avesse conosciuto l’opera di Marino o se ambedue avessero attinto dalla medesima tradizione popolare dell’Albania 1. Però il vescovo Fan S. Noli, nel suo lavoro su Giorgio Castriota -, ha dimostrato assai chiaramente che il Musachi aveva tolto alcuni dati dal libro del Barlezio 3 e perciò noi non vi insisteremo più sopra. La Storia di Scanderbeg doveva dunque essere stata pubblicata prima del 1510 o proprio in quest’anno, in cui fu scritta la « Memoria » 4. Forse il Musachi la ricevette come omaggio dell’autore, 1 MarineSCU, Alphonse V, 14 n. 2. Tra questi due- autori, tuttavia non mancano talvolta notevoli differenze, dalle quali risulta evidente che il Musachi, cosa ben naturale, è meglio informato del prete di Scu-tari. Certamente egli, tanto per la sua condizione, quanto per la sua e-sperienza e le sue relazioni, non aveva gran bisogno di volgersi a quella tradizione popolare che costituì una notevolissima fonte dell’opera del Barlezio. 2 Pubblicato in albanese nel 1921 e tradotto, nel 1924, in italiano da Francesco Argondizza (Storia di Scanderbeg, 17—18). 3 Cf. parimenti il GEGAj (p. XI), il quale però dimentica di fare qui menzione del Noli, sebbene lo citi più giù nel suo lavoro. 4 Non sappiamo in base a che cosa il PopoviC (2ivot-\, prefazione) e il Fraknói (Huny.-ès Jag., 667, le note) giungano ad ascrivere la pubblicazione della Storia all’anno 1493. Qui si tratta senza dubbio d’un errore.