219 LE INFORMAZIONI DI VALORE STORICO 85 appello al duca di Borgogna in favore di Scanderbeg, mostrandogli che questi « magnis Turcorum oppressus copiis superatus est praelio, dominatu omni exutus et ad littora nostra inermis nudusque est impulsus »1. Durante la permanenza a Roma, egli si manteneva con i sussidi dello stesso pontefice2. Senonchè, le somme di danaro e i doni ricevuti dal Papa, ad onta del Bar-lezio 3, il quale ne esagera la quantità, non erano sufficienti a sovvenire agli urgenti bisogni del Castriota 4. Tutte le fonti surricordate fanno menzione soltanto del viaggio a Roma. Però l’Albanese, dopo Roma, nella stessa occasione fece una visita anche alla Corte di Napoli, come risulta dal Malipiero 6 e soprattutto da una lettera di Ferrante, in data 26 marzo 1467, al pro-tonotario apostolico Rocca,—e di là, dopo aver ricevuto qualche sussidio, tornò in patria 6. 1 La lettera fu scritta a nome del Papa da Iacopo Ammanati-Piccolomini, cardinale di Pavia. Essa non porta nessuna data. Cf. le lettere di questo cardinale quale Appendice ai Commentarli già ricordati di Pio II. L’accennata epistola qui è collocata a torto tra le altre, scritte tra l’ottobre e il dicembre 1465. Essa fu riprodotta dal Rinaldi (X, a. 1466, n°2), il quale però afferma che fu scritta nel 220 mese del pontificato di Paolo II — eletto il 30 agosto 1464, confermato il 16 settembre—-cioè sarebbe del giugno 1466. Il contenuto ci indica tuttavia che essa potrebbe essere del novembre o dicembre 1466, ovvero anche del gennaio 1467, poiché nel giugno 1466 il Sultano appena era entrato in Albania e la situazione di Scanderbeg allora non era affatto così grave, da far sì che in quel tempo egli fosse « ad littora nostra... impulsus ». 2 BERTOLOTTI, Curiosità, III, 39; Canensi, De vita, 148, cf. n. 3. 3 BARLEZIO, ibid. 4 V. le lettere che si trovano presso il PASTQR, II, 763, n° 83 e 363, n° I. Il Canensi parla dei regali dati da Paolo II all’Eroe (ibid., 149 n. 1). Secondo lo Pseudo-Franco (cap. 36), questi ricevette soltanto 3000 scudi. 5 P. 38. * Trincherà, Codice, I, 90. Il Nostro non dice nulla d’un viaggio fatto da Scanderbeg a Roma e a Napoli già molti anni prima. Infatti, la Signoria di Venezia permise il 9 ottobre 1453 a Pietro Marcello, provveditore ad Alessio, di accompagnare l’Eroe in una visita alle suddette città (LJUBIÓ, Listine, X, 18). Fanno menzione di questo viaggio