4 Libro Primo. quantità , è proposito trovar modo , che la Cecca noflra possa dar spazzo ai detti argenti , acciocchiti mercadanti abbiano a continuar nel ffòrtar argenti in quefta Città , il che non potriano fare, quando si seguitasse a flampar le sciite monete piccole da. soldi 6 , 4, e 2 , come si fa al presente , delle quali per ogni maggior diligenza, che dalli precessori nostri sia /lata fatta , facendo lavorar quanto più si ha potuto , non se ne può Jlampare più di Ducati 35000 al mese ; onde se si continuasse in questo modo , bisognaria flar tutto un anno a flampar solamente l'argento, che ora si ritrqya in Cecca, senza tome più : però L'anderà parte, che li provveditori noflri di essa Cecca debbano far flampar e monede grosse da Ducato uno per una , da Ducato mezzo, e da un quarto, le quali siano della flessa lega del Moccnigo: con dichiarazione , che al Massar all’argento , siccome venirà lo argento a peso, così debba darlo flampato al Depositario a peso, & il moderno debba aver fatto con li mercadanti , dovendo della moneda da Ducato uno, cioè da L. 6, 4..... e sopra di essa sia improntado il numero delli soldi del suo valore, cioè 124,62,31. 486) Nel 15S8 si ritenne il valore di L.6,4, ma si ridusse a Kar. 136 circa della solita lega fina , cioè peggio 60. Ma come nota il Carli 1 •> 437) non 51 stampò allora coll’impronta solita del Ducato, di Girolamo Priuli, ma coll’impronta della Giustina , del peso e conio dell’odierne, che si spendono per L. 11. 487) Finalmente circa il 1660, sotto il Doge Domenico Contarmi si riassunse il solito Conio del Ducato, e si scampò di nuovo, ma si fece di lega