Capo XII. 3 5 Ducato da L. 6,4: e però s’introdusse anche quella divisione in grossi 31, per la comodità di schivare i rotti:'ma perchè quei grossi da soldi 4 erano minori dei comuni , si dissero e si dicono da noi Grossctti. Il Zancaruol dice, che il grosso valeva Soldi 4 /’ uno , zoè piccoli 4 per uno : ove il piccoli, vale soldi piccoli. Altri poi in vece di 26 piccoli, scrivono 26 soldi. 543) Grossi a oro, ad aurum, sono i grossi del Ducato o Zecchino da L. 6,4, ma divisi in 3 2 piccoli , i quali pure dicevansi piccoli a oro . Essendo il grosso la 24* del Ducato , segue , che 32 piccoli ovvero un grosso facevano Soldi 5,2, cioè piccoli 6z a moneta . Sicché 32 piccoli a oro ne fanno 62 a moneta . Solo dunque per indicar la divisione del Ducato in grossi 24, anziché in 31, aggiugnevano quell’ ad aurum , fatta cioè divisione quale accostumavasi nel Zecchino quando valeva grossi 24 da piccoli 32. Oggidì ancora ordinariamente tra Mercadanti i grossi e i piccoli vanno a oro , benché poi nella riduzione dei pic-celi si valutino a moneta. 544) Marin Sañudo Secretor, lib. II, T1. IV, Cap. X, per rapporto al principio del Sec. XIV così scrive : Valet grossus Venetus de argento parvos denarios XXXII, ita quod septem grossi cum dimi-dio XX soldorum parvorum summam perficiunt : & XX solidi grossorum Venet. ad summam XXXII li- rarum parvorum ascendunt . Soldi 20 de’piccoli fanno piccoli 240, e altrettanti ne fanno grossi 7 i, a piccoli l’uno. Lire 32 de’piccoli fanno piccoli 7680, i quali divisi per 20, nel quoziente danno picc, 384, e tanto c il valore del soldo grosso: se C 2 poi